#testimonianzepreziose: il racconto di Barbara Pariani, coordinatrice del reparto di Malattie Infettive e primo reparto Covid aziendale

Ultima modifica: 25 Marzo 2022

 La RedazioneWeb intervista Barbara Pariani, coordinatrice dell’ Unità Malattie Infettive e Covid 0 di Busto Arsizio: mai come in queste circostanze è l’unione tra le persone che dà la forza di combattere il virus ogni giorno.


Barbara, per chi non ti conosce, vuoi dire brevemente cosa facevi prima di diventare Coordinatrice dell’ Unità Malattie Infettive e COVID 0 di Busto Arsizio ?
Da 28 anni sono coordinatore Infermieristico e la mia esperienza professionale si è articolata in vari settori tra cui terapia intensiva, pediatria, psichiatria, nefrologia e dialisi, fino a 2 anni fa  quando mi è stato offerta la possibilità di sostituire la storica coordinatrice di malattie infettive che andava in pensione. Il settore specialistico mi è piaciuto subito ed ho trovato un’equipe infermieristica di alto livello con cui implementare percorsi professionali specifici.
Il reparto di Malattie Infettive operava già a stretto contatto con virus patogeni, ma cosa è successo con questo nuovo virus?  Come sono andate le cose?
Prima dell’emergenza sanitaria, l’unità operativa trattava già varie patologie infettive. Dal 31 gennaio 2020, giorno in cui è stato chiuso il ponte aereo per l’epidemia di Wuhan, e grazie alla lungimiranza dei dirigenti del reparto ed aziendali, abbiamo iniziato ad avere delle aree di isolamento per casi sospetti di CoronaVirus (all’inizio una sola camera fino ad arrivare ad un’intera ala del reparto) identificare i materiali, effettuare i primi tamponi, insomma predisporre l’organizzazione che poi si sarebbe rivelata preziosa quando l’emergenza sanitaria è esplosa in Italia. Dal 20 febbraio tutto è accelerato; improvvisamente abbiamo trasferito i pazienti ricoverati mettendo a disposizione l’intero reparto per casi di Covid 19, le ore di lavoro non si contavano più, il telefono squillava continuamente , i nostri bravissimi infettivologi sono diventati un punto di riferimento diagnostico e terapeutico per tutti, la nostra giovane ed efficiente Study Coordinator ha predisposto tutti i percorsi per poter aderire agli studi clinici terapeutici, abbiamo applicato le indicazioni che si susseguivano costantemente dall’Unità di crisi aziendale, l’intera organizzazione del reparto è cambiata, creati percorsi e date indicazioni specifiche poi usate anche nelle aree Covid, si sono create delle nuove alleanze professionali come con il Pronto Soccorso dove i nostri infermieri dell’ambulatorio hanno iniziato a fare turni di 12 ore fino alla creazione dell’area osservazionale Covid 0 con colleghi sconosciuti che arrivavano da altri reparti. L’équipe infermieristica della degenza ha risposto in modo eccezionale con professionalità e dedizione,  costanti confronti costruttivi per migliorare ogni nuova attività, formando e supportando colleghi coinvolti per l’apertura urgente di aree covid.  L’équipe di supporto è stata determinante per tutte le attività collaterali come gli approvvigionamenti e mantenimento delle aree di isolamento.
E quali sono stati i vostri sentimenti?
Sarebbe riduttivo dire che tutto è stato semplice; ci siamo resi conto subito che eravamo di fronte ad una vera emergenza sanitaria che avrebbe coinvolto molte persone in tutto il mondo. Spesso abbiamo sentito sulle nostre spalle la responsabilità  non solo nell’agire velocemente ma anche nel dare supporto e speranza a chi contava su di noi.
Prova a sintetizzare in tre parole gli elementi più significativi di questa tua esperienza.
CORAGGIO : esiste una forma di coraggio ancor più nobile di quello fisico o mentale ed è quello di affrontare le difficoltà ed il dolore con fiducia e positività. In questi mesi ho avuto la fortuna di vederlo spesso; quando qualcuno di noi veniva preso dallo sconforto c’era sempre un collega pronto a confortarlo o supportarlo.
STANCHEZZA: molta e per molto tempo…riflessa sul viso dei miei infermieri quando si toglievano le protezioni ma pronti a ricominciare subito se necessario. I primi giorni osservavo attonita lo sforzo fisico che il personale subiva nelle aree di isolamento, molte ore al giorno, convinta che non avremmo retto per molto. Invece nessuno è arretrato, siamo sempre stati presenti giorno dopo giorno.
AMORE: quello verso le nostre famiglie che abbiamo sacrificato in questi mesi e che hanno costantemente temuto per la nostra incolumità e quello che abbiamo riservato ai nostri pazienti…tutti…sofferenti ed isolati dai loro affetti; siamo stai noi la loro famiglia, non li abbiamo mai lasciati soli, professionisti efficienti con la capacità di fermarsi per una carezza o una parola di conforto.
C’è qualcos’altro che vuoi aggiungere al termine di questo incontro? Un’esperienza particolare che ci vuoi raccontare?
Ce ne sono moltissime legate a pazienti e familiari  che mi terrò nel cuore per sempre.
Conservo però una foto che, a mio parere, definisce chi siamo: i primi giorni di marzo abbiamo avuto bisogno di particolari flussimetri per l’ossigeno praticamente quasi introvabili in tutta Italia. Ce ne sono stati consegnati alcuni e gli infermieri in turno mi hanno mandato la foto dove esultavano per questo arrivo. Vedere i loro occhi felici ed il sorriso dietro le protezioni perchè avrebbero potuto aiutare altre persone mi ha dato la dimensione dei grandissimi professionisti che sono.
E’ il momento degli auguri e dei saluti …
Auguro a tutte le persone colpite da questa tragedia di trovare serenità e pace.
A noi buon lavoro perchè l’emergenza non è finita.
Ringrazio il nostro responsabile dott. Fabio Franzetti perchè ci ha guidato con competenza e tranquillità anche nei momenti più critici quando le tensioni aumentavano. La dott.ssa Barbara Menzaghi e Dott.ssa Claudia Zeroli e tutti gli infettivologi per le loro doti professionali. Il Sitra aziendale perchè non ci ha mai fatto sentire soli. Gli autisti perchè sono stati le nostre gambe portando i campioni biologici dovunque ed a qualsiasi ora. La farmacia aziendale perchè ha lavorato costantemente per non far mai mancare nulla a tutti e trovando soluzioni impensabili. L’ingegneria clinica, il servizio biomedicali, l’ufficio tecnico, i sistemi informatici ed il provveditorato con i magazzinieri perchè ci hanno costantemente supportato nelle innumerevoli richieste. La direzione medica e il servizio igiene ospedaliero per il supporto costante. L’Urp ed il CallCenter perchè sono stati la nostra voce quando noi non ne avevamo più. Tutti i colleghi che sono rimasti coinvolti nell’emergenza ed hanno visto cambiato il loro lavoro, sono venuti ad aiutarci senza esitazioni. Tutti i donatori di materiale, cibo e parole di incoraggiamento. Le forze dell’ordine che ci hanno reso onore.
Il ringraziamento più grande lo devo, però, a tutto il mio gruppo di lavoro, infermieri e personale di supporto. Abbiamo attraversato un uragano soffrendo, arrabbiandoci, piangendo, aiutandoci insieme…grazie ragazzi in questi mesi non avrei voluto essere con nessun altro !!


Da Malattie Infettive Ospedale di Busto Arsizio un caro saluto a tutti,
Malattie Infettive: Tina the Queen, Luisella, Vittorio, Paola, Simone, Cinzia T. Roby, Ilaria, Marina, Nadia, Alberto, Giuseppe, Monica, Giovanna, Jenni, Antonia, Luana, Adriana, Marinella, Gilda, Elisabetta, Maria,  Cinzia N., Anna, Daniela, Maurizia, Lia, Emilia, Antonia V. Morena, Maria Pia, Alessandra, Maddalena, Ester, Anna.
Covid 0: Lucia, Rosa, Ermanna, Nicoletta, Isabella, Pamela, Salvatore, Elisabetta, Emilio, Giorgia, Alessandra, Alessio, Maria Pia, Valentina