Urologia, la chirurgia robotica mininvasiva arriva all’Ospedale di Saronno

Ultima modifica: 08 Ottobre 2025

Un sistema robotico mini invasivo per il trattamento dei sintomi del basso tratto urinario, in particolare dell’ipertrofia prostatica benigna, per interventi sempre più mirati, controllati e immediati.

L’intervento

Giovedì i primi 4 interventi all’Ospedale di Saronno che diventa centro di riferimento aziendale per la nuova metodica.

“Si tratta di una tecnica che combina la nitidezza dell’imaging multidimensionale in tempo reale, l’autonomia robotica e l’ablazione a getto d’acqua senza calore e senza bisturi per la rimozione del tessuto prostatico in eccesso che provoca sintomi importanti del basso tratto urinario”, spiegano il Dr. Matteo Justich e il Dr. Efrem Pozzi, dell’Unità Operativa di Urologia diretta dal Dr. Giovanni Saredi.

Gli interventi con questa tecnica durano meno di 60 minuti e permettono di preservare le funzioni sessuali (nella stragrande maggioranza è conservata l’eiaculazione) e riducono i tempi di recupero (le dimissioni in massimo 2-3 giorni).

“Trattandosi di una disostruzione precisa, mininvasiva ed eco-guidata, i vantaggi per il paziente si traducono in una elevata tutela delle funzioni sessuali, una riduzione delle complicanze e tempi di degenza più brevi”, spiega il Dr. Justich, “Il tessuto prostatico viene infatti rimosso tramite un getto d’acqua ad alta velocità, senza l’utilizzo di calore; i risultati ottenuti sono concreti e misurabili in termini di efficacia e sicurezza”.

“Possiamo senza dubbio sottolineare come questa nuova metodica si adatti, al meglio, ad un percorso di cura personalizzato; la combinazione dei tre principi d’azione del sistema robotico (acquisizione di immagini in tempo reale, pianificazione della rimozione del tessuto prostatico in base alle immagini acquisite e Idro-ablazione del tessuto target senza impiego di energia termica) permette di rimuove il tessuto prostatico in modalità robotizzata e in base alla specifica anatomia del paziente”, annota il Dr. Pozzi.

Una tecnologia innovativa – fa sapere la Direzione sanitaria – che  non solo rende più accessibili le cure anche per le patologie benigne ma grazie a una procedura standard e a tempi operatori ridotti permetterà di trattare un numero sempre crescente di pazienti affetti da Ipertrofia Prostatica Benigna”.