12 maggio: Giornata Internazionale dell’Infermiere /1

Ultima modifica: 12 Maggio 2023

Si scrive talento, dedizione, professionalità, si legge infermiere, in tutte le sue declinazioni. In occasione del 12 maggio, Giornata Internazionale dell’Infermiere, ASST Valle Olona ha ascoltato le testimonianze dirette di due esponenti della categoria che hanno fatto chiarezza su ruolo, sfide quotidiane con cui si interfacciano e importanza essenziale del lavoro svolto dai tanti professionisti che lavorano nei nostri Presidi Ospedalieri.

In questa intervista Francesco Francica, Responsabile della funzione Dimissione, coordinamento e continuità delle cure, Bed Management, trasferimento del paziente della nostra ASST ci presenta la figura del bed Manager.

Il Bed Manager Francesco Francica

Chi è il Bed Manager e quali sono le sue funzioni?


Il Bed Manager è una figura professionale appartenente ai nuovi modelli assistenziali (case management, chronic care model, modello per intensità di cura, risk management…) che opera attraverso competenze cliniche e gestionali al fine di ottimizzare il flusso dei pazienti in entrata in ospedale, il trasferimento degli stessi durante il processo di cura e l’efficientamento dei sistemi di dimissione verso il domicilio o il territorio al termine della fase di acuzie. La necessità di implementare la funzione nei processi organizzativi ospedalieri nasce dal bisogno di ottimizzare risorse sempre meno disponibili favorendo l’efficientamento delle strategie che le rendano fruibili nel più breve tempo possibile. Si sono realizzati quindi sistemi di rendicontazione posti letto attraverso la creazione di portali on line dedicati, favorendo i contatti tra Bed Manager e consolidando un sistema di reperimento delle risorse che ha reso possibile la creazione di una rete che tutt’oggi è ancora attiva e si evolve verso nuove campi di azione (es. rete neurologica e stroke).

Perché questa figura è fondamentale e come riesce a rispondere alle criticità legate all’affollamento dei PS?

Il progressivo invecchiamento della popolazione, l’aumento delle fragilità sia cliniche che sociali, la notevole riduzione dei posti letto, la carenza di personale sanitario e l’estremo sforzo prodotto per fronteggiare il fenomeno pandemico hanno ulteriormente stressato le poche risorse ospedaliere rendendo sempre più rare le disponibilità di posti letto per acuti.
Questo contesto di difficoltà si evidenzia soprattutto nei servizi di Pronto Soccorso, che vedono stazionare per periodi prolungati pazienti che necessitano di ricovero dando vita al fenomeno del boarding, il quale concorre in maniera considerevole ad aumentare l’affollamento. Questa condizione sottrae risorse logistiche (spazi di attesa e postazioni dedicate all’osservazione breve) e di personale (che normalmente dovrebbe occuparsi solo di emergenza e urgenza) ampliando in tal modo la finestra di rischio clinico per i pazienti. Il bed manager diventa strategico nei confronti del sistema Pronto Soccorso in quanto ricerca, ottiene e rimette a disposizione la risorsa posto letto, concorre alla scelta del giusto setting di cura, analizza le necessità di ricovero e attiva la ricerca di eventuali posti specialistici non disponibili (per saturazione o per assenza) sui quattro presidi aziendali o allargando la ricerca attraverso la rete di bed management regionale. Si avvale inoltre della sinergia con i Nuclei di Dimissione Protette aziendali, che rientrano a tutti gli effetti nei processi di Patient Flow, attraverso le attivazioni precoci direttamente da pronto soccorso per i casi con forte componente socio assistenziale.

Quali sono gli indicatori dell’ affollamento in PS sui quali lavora il Bed Manager?

Attraverso il Portale EUOL di Regione Lombardia viene costantemente mantenuto sotto controllo l’indice di affollamento dei Pronto Soccorso calcolato secondo il NEDOCS score (National Emergency Department Overcrowding Study). Tra i numerosi parametri che concorrono al calcolo grava pesantemente sia il numero di pazienti in attesa di ricovero che il loro Lenght Of Stay in relazione alle capacità ricettive del PS. Attraverso l’analisi delle liste delle presenze in Pronto Soccorso il Bed Manager è in grado di valutare quali sono i fattori che incidono sull’aumento dell’indice NEDOCS e, in accordi con Direzioni Mediche, Unità Operative e personale di PS mette in atto azioni correttive.
Un parametro che si mantiene in monitoraggio costante è il superamento del 91° percentile di accessi calcolato sugli ingressi in PS dei tre mesi precedenti. È l’indice che identifica situazioni di iperafflusso di pazienti e ha forte valenza predittiva su eventuali impennate della curva di affollamento in pronto soccorso, in questo caso il Bed Manager ha facoltà di contattare le Unità Operative per velocizzare il discharge dei pazienti o si mette in comunicazione con la Centrale SOREU dei Laghi per capire quali possono essere le cause dell’iperafflusso e se si possa prevedere una rimodulazione degli stessi.

Quali sono i maggiori punti di forza dell’attuale sistema di Bed Management?

Come tutti i processi di nuova genesi, il sistema di Bed Management attualmente adottato presenta aspetti sicuramente migliorabili e soffre, come ogni altro servizio ospedaliero e territoriale, della carenza del personale idoneo al perseguimento delle sue finalità. Indubbiamente l’introduzione della funzione di Bed Management ha contribuito considerevolmente a sinergizzare i rapporti tra Pronto Soccorso, Unità Operative e Direzioni Mediche fungendo da strumento di connessione tra queste realtà, soprattutto laddove la figura è fisicamente presente, rendendo più agevoli i processi di Patient flow specialmente in situazioni di estrema criticità come nei contesti pandemici appena vissuti. Il bed manager inoltre, controllando costantemente i processi in entrata, diventa interlocutore privilegiato con i sistemi di emergenza territoriale AREU, la rete di supporto regionale CReTAc e la Rete Regionale di Bed Management rafforzando il mutuo supporto tra le varie ASST e i privati convenzionati nel complicato lavoro di cura a cui sono chiamati. L’auspicio è quello di implementare i processi di bed management fino a portarli a pieno regime per di poterne sfruttare appieno le potenzialità e garantendo quindi il miglioramento continuo di un meccanismo di comprovata efficacia.