
Ed ecco il secondo contributo che abbiamo raccolto tra i nostri colleghi in occasione del 12 maggio, Giornata Internazionale dell’Infermiere. Risponde alle nostre domande la Dott.ssa Federica De Pieri, Infermiera di Famiglia e Comunità presso la Centrale Operativa Territoriale Casa di Comunità di Busto Arsizio.
Chi è l’Infermiere di famiglia e che ruolo svolge nelle CDC?
L’infermiere di famiglia e comunità è il professionista sanitario responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e comunitario, in grado di assicurare l’integrazione sanitaria e sociale attraverso la collaborazione con tutti i professionisti presenti sul territorio, ponendo al centro la persona. La figura dell’infermiere di famiglia e comunità è caratterizzata da un forte orientamento alla gestione proattiva della salute attraverso interventi di promozione della salute e prevenzione rivolti al singolo, alla sua famiglia e all’intera comunità. All’interno delle Case di Comunità, gli infermieri di famiglia identificano i bisogni espressi e potenziali dell’utente, favoriscono l’orientamento all’interno della rete di servizi sociosanitari presenti sul territorio e ne agevolano l’accessibilità, promuovendo l’empowerment e il coinvolgimento attivo della persona e della sua famiglia, mobilitando le risorse disponibili a livello individuale e collettivo.
Quali sono i servizi indispensabili che l’Infermiere di Famiglia garantisce e in quali termini?
All’interno delle Case di Comunità, l’Infermiere di Famiglia risponde ai bisogni della popolazione grazie all’istituzione del Punto Unico di Accesso, una vera e propria porta di ingresso al sistema sociosanitario che favorisce l’orientamento dell’utente all’interno della rete di servizi presenti sul territorio e ne facilita il raccordo e la comunicazione. L’istituzione dell’ambulatorio infermieristico e della cronicità garantisce la presa in carico dei pazienti cronici fragili e la gestione a 360° della persona e della sua famiglia nel contesto di vita e domiciliare, in relazione alla sfera clinica, sociale, educativa e relazionale in collaborazione con gli altri professionisti che operano nella Casa di Comunità. Infine, gli Infermieri di Famiglia garantiscono l’esecuzione di alcune prestazioni infermieristiche grazie all’avvio di Punti Prelievi e di ambulatori per le spirometrie.
Che cosa state facendo, ora, nelle CDC e quali sono le prospettive future?
Attualmente nelle Case di Comunità, oltre all’ambulatorio infermieristico e del paziente cronico- fragile, sono stati attivati percorsi di telemedicina e di telemonitoraggio con lo scopo di facilitare e migliorare la gestione delle patologie croniche a maggior prevalenza.
Attraverso l’istituzione delle Centrali Operative Territoriali, l’Infermiere di famiglia garantisce il raccordo tra diversi setting e professionisti nella gestione dei casi più complessi favorendo i processi di transizione e rientro al domicilio dei pazienti, assicurando l’integrazione e l’appropriatezza degli interventi attivando servizi e percorsi di presa in carico.
La Casa di Comunità è anche in stretta relazione con il territorio di riferimento e ne promuove il coinvolgimento attraverso incontri di promozione della salute aperti a tutta la popolazione su diverse tematiche di ampio interesse. L’obiettivo che come infermieri di famiglia e comunità ci poniamo è quello di riuscire ad essere sempre più vicini alla popolazione per poter intercettare, anticipare e rispondere in modo appropriato ai bisogni di salute sempre più complessi, favorendo la collaborazione e l’integrazione tra professionisti a tutti i livelli in un’ottica di valorizzazione del lavoro multidisciplinare.