Ultima modifica: 22 Marzo 2022
La permanenza di un bambino al nido è fatta di azioni e gesti che si ripetono quotidianamente in modo uguale. Queste azioni segnano il tempo che scorre e danno ritmo al suo essere lì, rappresentano insomma il contenuto principale della sua vita.
Questo permette al bambino di orientarsi nelle diverse fasi della giornata in quanto, riconoscendole nel tempo, egli è in grado di costruire gradualmente una propria scansione temporale che lo rassicura: “Prima gioco, poi mangio e dormo e, al risveglio, arriva la mamma a prendermi”. La permanenza del bambino al nido è distinta da azioni e gesti che si ripetono quotidianamente, affinché tragga sicurezza non solo dalla presenza di figure di riferimento e dagli spazi noti e ben delineati, ma anche da una scansione di ritmi prevedibili, definiti routine.
Tutti i momenti della giornata al nido hanno una valenza educativa, diventano cioè occasioni di esperienza affettiva, cognitiva e ludica. L’organizzazione della giornata educativa sotto riportata viene proposta a solo scopo esemplificativo e ha un valore orientativo per rifuggire dalla superficialità e dalla improvvisazione, ma quello che secondo noi fa la differenza è la capacità di reinterpretare continuamente desideri e bisogni dei bambini a partire da consolidate certezze professionali e organizzative.
L’accoglienza
L’accoglienza, che avviene dalle 7.30 alle 9.30, è il momento in cui il bambino si deve separare dai genitori, che sono le persone affettivamente per lui più importanti, per essere accolto dagli educatori.
Verso le 9:45 circa è previsto un piccolo spuntino a base di frutta
Le attività
Tutti i momenti della giornata al nido in realtà diventano occasioni di esperienza affettiva, cognitiva e di gioco.
Molta attenzione viene data alle proposte e ai materiali di gioco da offrire ai bambini per le loro scelte autonome in particolare rispetto a:
Il pranzo
Il momento del pranzo, che si svolge intorno alle 11.30, rappresenta un’ importante attività di socializzazione; la manipolazione del cibo inoltre porta gradualmente il piccolo a mangiare da solo facendolo sentire “capace” ed autonomo. Il pranzo e la merenda variano ogni giorno per quattro settimane, seguendo un menù estivo o invernale che fa riferimento alle Linee Guida dietologiche formulate dall’ASL di Milano, Servizio di Igiene degli Alimenti e nutrizione. I menù per i piccoli sono differenziati a seconda dell’età e tenendo conto delle fasi relative allo svezzamento.
E’ possibile richiedere ad inizio ambientamento, una “dieta speciale” per quei bambini con certificati problemi di salute o in base all’appartenenza religiosa. Sono altresì erogate diete cosiddette “leggere” per lievi indisposizioni e per un massimo di tre giorni.
Il servizio ristorazione è affidato ad una ditta esterna ma i pasti vengono preparati all’interno del nido dal personale cucina.
Il personale cucina predispone e prepara i pasti secondo la tabella dietetica, provvedono alla pulizia degli utensili e alla cucina e controllano la qualità delle derrate alimentari.
Il cambio
Questo è un momento privilegiato, un’occasione di coccole e scambi verbali mediante i quali al bambino viene data la possibilità di esplorare e conoscere le parti del suo corpo. L’educatore favorirà questo scambio relazionale utilizzando modalità diverse per ciascun bambino e rispettandone le esigenze.
Il sonno
Dopo il pranzo ai bambini vengono proposte attività che consentano loro di rilassarsi (lettura di fiabe, gioco della crema …) e che rendano più graduale e naturale il passaggio al mondo del sonno.
Verso le 15.15 è prevista la merenda.
Il ritorno a casa
Dalle 15.30 in poi vengono proposte attività meno strutturate mentre dalle 16.30 ogni anno viene predisposto un particolare progetto per accompagnare i bambini che restano fino a tardi a vivere in modo tranquillo e significativo anche questo periodo nell’attesa del ritorno a casa. Nella fase di uscita il bambino sarà affidato solo ai genitori o loro delegati (previa compilazione dell’apposito modulo deleghe).