Ultima modifica: 25 Marzo 2022
In occasione della Giornata mondiale contro il cancro, che si celebra ogni 4 febbraio, il Dott. Salvatore Artale, Direttore della S.C. Oncologia di Gallarate e Busto Arsizio, ci parla di questo importante tema durante la pandemia.
La sanità italiana , in campo oncologico, vanta la più alta percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea e la possibilità di accesso alle cure oncologiche più innovative. Si stima, secondo i dati più recenti dell’Associazione Italiana Registri Tumori, che vi sia un aumento del 37% del numero di italiani che vivono dopo una diagnosi di tumore, rispetto a 10 anni fa. Inoltre circa il 50% delle persone che si ammalano è destinata a guarire.
A fronte di questi dati estremamente incoraggianti, in questi ultimi mesi a causa della pandemia da COVID-19 abbiamo assistito, spesso impotenti, alla riduzione delle nuove diagnosi di cancro per la difficoltà di accesso ai programmi di screening oncologici, al ritardo dell’ inizio delle cure e alle interruzione delle stesse.
Oggi 4 febbraio 2021 si celebra la giornata mondiale contro il cancro. Quest’anno, questa giornata coincide con una fase importante della pandemia, in cui si sta assistendo ad una graduale riduzione dei contagi da Covid-19 nel contesto di una già avviata campagna vaccinale anti COVID. Quanto mai appropriato lo slogan , ormai noto a tutti e utilizzato per il triennio 2019-2021 “I Am and I Will”- “Io sono e Io farò”.
L’oncologia di Busto Arsizio e Gallarate, con i limiti di una flessibilità imposta dal virus, ha garantito in questo periodo di pandemia l’accesso alle cure per le prime diagnosi e il mantenimento dei programmi terapeutici avviati. Durante lo screening nutrizionale ci siamo però accorti che, sempre più pazienti aderivano con più difficoltà alle terapie a causa del loro stato di malnutrizione, spesso causato dall’infezione da Covid. Inutile sottolineare che uno stato di malnutrizione si traduce in una più alta probabilità di avere effetti collaterali con conseguente interruzione della terapia oncologica.
Cari pazienti, in occasione di questa importante giornata, come Direttore dell’ unità Operativa di Oncologia, della ASST-Valle Olona, ho deciso di impegnarmi negli “unmet needs”, cioè nei bisogni non soddisfatti dei pazienti oncologici. Per questo motivo, oltre ai già noti programmi di nutrizione personalizzati durante la terapia medica, peculiarità della nostra Oncologia, ho sentito l’ esigenza, condivisa con il mio staff, di far fronte alle conseguenze provocate dal virus ad oggi sconosciute, ma di cui stiamo iniziando a vedere gli effetti negativi, integrando lo screening nutrizionale con programmi clinico-osservazionali post-Covid.
Gli unmet needs riguardano però non solo le persone che si sono ammalate di tumore, ma anche chi è guarito e la popolazione sana. Per questo motivo abbiamo pensato di approfittare di questo momento celebrativo per dedicare alla neoplasia della prostata, la più frequente nella popolazione italiana maschile , un programma di prevenzione dal punto di vista nutrizionale. Abbiamo scelto questo modello, per il grido di allarme, supportato dai dati della letteratura, dato dall’ associazione tra stato di salute metabolica del paziente (in particolare l’obesità) e l’incidenza di tumore della prostata. Spesso l’obesità nasconde una condizione di sarcopenia, cioè perdita della massa muscolare che correla con un peggioramento della prognosi.
Nel sito della nostra associazione www.oncologiaecucina.org. I nostri lettori e i nostri pazienti potranno trovare utili consigli nutrizionali e qualche spunto per mangiare sano con piatti creati ad hoc per loro.
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