Ultima modifica: 28 Aprile 2022
Un medico che ha fatto la storia dell’Ortopedia, dando lustro all’Ospedale cittadino. Trascorsi due anni esatti dalla morte, avvenuta il 17 febbraio 2020, il Presidio di via Arnaldo da Brescia rende omaggio al Professor Renato Bombelli.
Ortopedico e traumatologo di fama internazionale, legnanese, Bombelli ha portato il nome dell’Ospedale di Busto Arsizio in tutto il mondo grazie agli studi biomeccanici e alle tecniche chirurgiche innovative per la coxartrosi e altre patologie dell’anca.
La sua scuola è continuata nel solco dell’innovazione grazie al suo allievo, il dottor Marco Merlo, direttore dell’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale cittadino.
“Il Professor Bombelli, primario dal 1960 al 1992 della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Busto Arsizio, è stato un pioniere della chirurgia dell’anca – ricorda -. Era conosciuto in tutto il mondo per l’intervento di osteotomia di valgo-estensione (resezione del femore e ri-orientamento della testa femorale) e per l’artroprotesi isoelastica (costituita da materiali con elasticità simile all’osso). Chirurghi dai cinque continenti, come testimonia il libro degli ospiti ancora conservato in sala operatoria, vennero a Busto per imparare le nuove tecniche, applicandole poi nei loro Paesi”.
In data 17 febbraio si è svolta una commemorazione in ricordo dell’illustre clinico.
Erano presenti i figli Paola, Marco e Vittorio, il Professor Francesco Benazzo, Presidente della Società italiana dell’anca, il Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, i Direttori dell’ASST Valle Olona, il personale dell’Ortopedia, e i professionisti sanitari che lo avevano conosciuto.
In Aula Suor Bianca è stato scoperto un bassorilievo bronzeo a lui dedicato, opera dello scultore bustocco Antonio Maria Pecchini, classe 1947, a lungo docente di Discipline plastiche ed Educazione visiva al Liceo artistico cittadino.