Ultima modifica: 30 Agosto 2023
La campagna globale 2023 mira a sensibilizzare sulla produzione di colture alternative e sulle opportunità di marketing per i coltivatori di tabacco e incoraggiarli a coltivare colture sostenibili e nutrienti.
Oltre all’impatto devastante che ha sulla nostra salute, il consumo di tabacco ha conseguenze estremamente gravi anche dal punto di vista ambientale e sociale.
Attualmente, il tabacco viene coltivato in oltre 125 paesi del mondo.
La campagna mira a incoraggiare i governi a porre fine ai sussidi per la coltivazione del tabacco e ad utilizzare i risparmi per attuare i programmi di sostituzione delle colture che migliorano la sicurezza alimentare e la nutrizione.
La terra coltivabile e l’acqua sono già scarse, eppure vengono utilizzate per coltivare tabacco.
Migliaia di ettari di boschi vengono distrutti per fare spazio alla coltura del tabacco e per produrre combustibile per l’essiccazione delle foglie. Così la terra fertile viene sottratta alle tanto necessarie colture alimentari.
Il tabacco uccide oltre 8 milioni di persone ogni anno e distrugge il nostro ambiente attraverso la coltivazione, la produzione, la distribuzione, il consumo e i rifiuti post-consumo, danneggiando ulteriormente la salute umana.
Ogni sigaretta fumata o prodotto del tabacco utilizzato spreca risorse preziose da cui dipende la nostra esistenza. Smettere di fumare è una decisione per la nostra salute e la salute del nostro pianeta. Il fumo di tabacco contribuisce ad alzare il livello di inquinamento atmosferico e contiene tre tipi di gas serra.
Qualche numero
Nel 2022 la percentuale di fumatori nella popolazione italiana è stata del 24,2%, dato in incremento rispetto ai 10 anni precedenti.
Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, non viene invece confermato nel 2022 con un incremento nella percentuale dei fumatori, che riguarda entrambi i sessi.
In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali.
Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti: il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne. Per quanto riguarda i tumori, il tabacco è il fattore di rischio con maggiore impatto a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi annui.
I dati sulle abitudini del fumo tra studenti dai 15 ai 16 anni di 35 paesi europei rivelano che il mercato delle sigarette elettroniche è in aumento. Meno fumo, ma più svapo: gli adolescenti tendono sempre più a preferire le sigarette elettroniche rispetto a quelle tradizionali anche come “primo uso”.
Locandina – Smettere di fumare per essere finalmente liberi!