5 maggio, Giornata Internazionale dell’Ostetrica: le nostre professioniste si raccontano

Ultima modifica: 05 Maggio 2023

Il 5 maggio ricorre la Giornata Internazionale dell’Ostetrica, che ricorda e celebra la Confederazione Internazionale Ostetriche (ICM), ideata per la prima volta nel 1991.

Da più di 30 anni questa ricorrenza coinvolge oltre 50 nazioni in tutto il mondo; il claim di questa edizione è “Together again: from evidence to reality”. Il ruolo dell’ostetrica, come sottolineato dalla FNOPO (Federazione Nazionale Ordini della Professione Ostetrica) è di fondamentale importanza, sia in termini di assistenza territoriale, sia come garanzia di una migliore salute delle donne, dei nascituri e anche delle famiglie.

L’OMS ha individuato il miglioramento della qualità della vita di mamma e bambino come uno degli obiettivi sanitari a livello mondiale; un’appropriata assistenza ostetrica in gravidanza identifica le donne che richiedono un’assistenza medico-specialistica.

Le linee guida della “gravidanza fisiologica” però, raccomandano che alle donne con gravidanza fisiologica venga offerto il modello assistenziale basato sulla presa in carico da parte dell’ostetrica.

L’obiettivo è ridurre la medicalizzazione del percorso nascita, che interferisce con le competenze materne e con l’esperienza della gravidanza e del parto comportando effetti negativi sulle capacità genitoriali (WHO, 2018).

Per celebrare questa Giornata Internazionale, le professioniste che lavorano negli ospedali e nelle Case di Comunità dell’ASST Valle Olona hanno risposto ad alcune domande.

Le ostetriche del P.O. di Busto Arsizio

D. In Italia, le future mamme tendono a rivolgersi unicamente, come interlocutore, al proprio ginecologo, senza comprendere che anche il supporto ostetrico è molto importante. Si tratta di una questione puramente “culturale”? E come si può cambiare questa tendenza?

R. Siamo abbastanza convinte che sia una questione culturale purtroppo, perché la figura dell’ostetrica non è ancora conosciuta per quanto concerne le sue molteplici competenze supportate da formazione universitaria e continui corsi di aggiornamento. In più non abbiamo la possibilità di esercitare in combo libera professione intramoenia e attività ospedaliera da dipendente nel rispetto del principio di trasparenza.

D. Qual è il ruolo dell’ostetrica e come viene assistita una futura mamma durante il travaglio?

R. L’ostetrica aiuta e supporta la mamma durante il viaggio più straordinario della sua vita: quello che la porta a incontrare suo figlio, accompagnandola in mezzo ad un mare pieno di onde, rincuorandola, facendole sentire che non è sola. Potenziamo la salute e abbiamo fiducia nella fisiologia della nascita.

D. Qual è la cosa che più vi piace del vostro lavoro e quella che invece vi pesa di più?

R. Il nostro è un lavoro dove si “toglie” per aggiungere! Dobbiamo fare spazio per riempire, dobbiamo svuotare per accogliere, dobbiamo fare buio per aspettare la luce, dobbiamo fare silenzio per metterci in ascolto, dobbiamo stare ferme per lasciare fare. Questa è l’incredibile magia della nascita, di una madre e di un figlio.

D. Un episodio che vi ha cambiato la vita lavorativa (in meglio)?

R. Il nostro essere diventate mamme ha dato un valore aggiunto al nostro “essere e sentire” da ostetriche.

Le ostetriche del P.O. di Gallarate

D. Cosa vi sentite di dire ad una giovane che desidera assumere questo ruolo?

R. Essere un’ostetrica significa creare un legame di estrema fiducia con le donne, rispettando la loro personalità, accogliendo le loro richieste, personalizzando il proprio agito su misura, rispetto alla persona che si ha di fronte. Siamo fortunate perché il nostro ruolo ci permette di creare un legamene intimo ed esclusivo: possiamo toccare, accarezzare, sorreggere, massaggiare, danzare con e per le donne. Infine, siamo fortunate anche perché le nostre famiglie accolgono questo nostro ruolo e, vedendo quanto siamo felici e motivate, accettano anche quei piccoli disagi che conseguono al non essere sempre presenti a Natale, ai compleanni, durante la notte.

Qual’è il ruolo dell’ostetrica nelle Case di Comunità?

La Casa di Comunità di Saronno

Le ostetriche del Consultorio Famigliare della Casa di Comunità offrono un percorso organizzato, coordinato, con accesso facilitato per la gravidanza a Basso Rischio Ostetrico (BRO); lavorano in equipe multiprofessionale al fine di permettere un’interazione tra vari professionisti della salute e si prefiggono di promuovere la centralità del ruolo e della salute della donna nei sistemi familiari e sociali, con l’obiettivo di accrescerne l’empowerment, la consapevolezza e il benessere di tutti gli individui, migliorando il Welfare di Comunità.

La Regione Lombardia, ha iniziato a delineare la figura professionale dell’ostetrica quale fulcro della continuità territorio-ospedale nel percorso nascita, con la finalità di realizzare un sicuro presidio di assistenza continua e una costante interfaccia con le diverse organizzazioni pubbliche e del privato sociale, consultori famigliari pubblici e privati, scuole e servizi sociali, Aziende sanitarie (punti nascita) e università, medici di medicina generale e sviluppare un potenziamento di comunità.

L’Ostetrica di famiglia e di comunità rappresenta un sicuro presidio sul territorio per attuare una medicina d’iniziativa e di prossimità e rispondere con logiche di appropriatezza e sostenibilità alle criticità di sistema e alle sfide attuali e future della domanda di salute della popolazione femminile.

L’equipe ostetrica della Casa di Comunità di Saronno

Attualmente nei consultori familiari le ostetriche garantiscono:

  • Bilanci di Salute nell’ambulatorio BRO;
  • Assistenza post-partum dedicata anche tramite visite domiciliari (home visiting);
  • Corsi di accompagnamento alla nascita;
  • Screening oncologici della cervice uterina.

Tutto ciò con l’obiettivo di garantire la salute sessuale e riproduttiva della donna, in ogni età della vita, anche in un’ottica orientata alla cura e alla prevenzione.

Per quanto riguarda il percorso BRO, l’ostetrica accerta il benessere fisico ed emotivo della gravida e del nascituro, promuovendo sani stili di vita da mantenere in gravidanza, screening prenatali.

Inoltre, vengono programmate tutte le visite ostetriche (BILANCI DI SALUTE); prescritte le ecografie e gli esami del sangue e delle urine necessari per un corretto controllo dello stato di salute in gravidanza; vengono proposte le vaccinazioni consigliate in gravidanza, offerte gratuitamente nel Centro vaccinale della Casa di Comunità.

Durante i Corsi di Accompagnamento alla Nascita e le visite ambulatoriali per i Bilanci di Salute, l’Ostetrica dedica un ascolto attivo alla gravida e si avvale anche di strumenti specifici per il riconoscimento precoce della depressione post-partum (Scala di Woolley ed Edimburgo). Le eventuali problematiche emerse vengono discusse in equipe ed eventualmente prese in carico dalla Psicologa del Consultorio Familiare.

In caso di trasferimento o in caso di urgenze o deviazione delle condizioni di salute rispetto a quelle fisiologiche, viene garantita la continuità assistenziale mediante l’invio della donna ai Servizi Specialistici di II Livello ospedaliero di riferimento (Patologia della gravidanza, Pronto Soccorso Ostetrico), direttamente o previo accordo telefonico.

In particolari situazioni di fragilità, nel rispetto della donna e acquisito il suo consenso, l’ostetrica invia la gravida al Punto Nascita prescelto previa presentazione alla collega coordinatrice.

I dubbi espressi più frequentemente dalle future mamme sono: salute del nascituro, il momento del parto, la gestione del dolore, l’allattamento e accudimento del bambino. Questi argomenti vengono ampiamente trattati e discussi durante i Corsi di Accompagnamento alla Nascita.