Ultima modifica: 04 Luglio 2023
Intervista alla Dott.ssa Mariarosa Ferrario, Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale Ā di Neuropsichiatria Infantile (NPI) del Presidio Ospedaliero di Gallarate
Redazione Web: Buongiorno dott.ssa Ferrario, oggi le sottoponiamo un argomento molto discusso tra i genitori di ragazzi adolescenti, ovvero lāutilizzo da parte dei ragazzi di internet e dei social network (facebook, instagram, twitter, tik tok ecc..).
Eā ormai diventata una prassi comune regalare al proprio figlio un cellulare personale, uno smartphone (ormai esistono solo quelli!). Uno strumento dalle potenzialitĆ illimitate, che non serve solo per telefonare, ma anche per navigare in internet ed accedere aĀ social network come facebook, instagram, tik tok eccā¦.
Partiamo quindi da una domanda che tutti i genitori si fanno prima o poi⦠a che età è preferibile concedere il cellulare personale al ragazzo?
Mariarosa Ferrario: Una domanda complessa perchĆ© negli ultimi anni stiamo assistendo ad un aumento dellāuso del cellulare sempre più precoce, giĆ fra i 6-10 anni. Nato per facilitare la comunicazione e i rapporti interpersonali lo smartphoneĀ di fatto ĆØ diventato un oggetto tuttofare che serve anche per guardare video online, ascoltareĀ musica, navigare nelle Ā reti sociali, perfettamente integrato nella quotidianitĆ di adulti, adolescenti e bambini.
I bambini iniziano ad avvicinarsi giĆ nei primi anni di vita utilizzando quello dei genitori che loro stessi porgono al bambino spesso in modo consolatorio per affrontare i momenti di attesa, per superare crisi di agitazione o di pianto, come intrattenimento ludico.
Di fatto i bambini, spinti anche dalla sollecitazione sociale, sentono sempre più precocemente il bisogno di averne uno proprio soprattutto quando il confronto con i pari ne alimenta Ā il desiderio. A questo punto molto spesso i genitoriĀ si ritrovano di fronte al dilemma del cosa fare. CāĆØ chi vorrebbe andare controcorrente, chi non vorrebbe invece alimentare frustrazione e senso di inadeguatezza e chi sente di dover potenziare nei figli la competenza tecnologica ormai sentita indispensabile nella societĆ attuale. Ā Non esiste una risposta esaustiva, la decisione deve maturare allāinterno delle singole famiglie. Certamente consentire lāuso del cellulare personale precocemente, per esempio in etĆ di scuola primaria deve essere una decisione ben ponderata, frutto di una riflessione rispetto alle caratteristiche del proprio figlio/a, quale se ĆØ in grado di gestire la complessitĆ dello strumento, se sa difendersi da eventuali messaggi o chiamate improprie, se sa distinguere ciò che ĆØ adatto per sĆ© e cosa non lo ĆØ, se sa spegnerlo al momento giusto e quindi farne un uso consapevole e responsabile.
RW: Quali sono, nella sua esperienza, i rischi di un utilizzo troppo precoce dello smartphone e di conseguenza di internet e social network?
Mariarosa Ferrario: Lāutilizzo di smartphone, tablet, videogames sta modificando il modo in cui i bambini e gli adolescenti apprendono, giocano e interagiscono fra loro. Le ricerche ci dicono che in Italia 7 bambini su 10 preferiscono giocare con il cellulare piuttosto che giocare allāaria aperta.Ā Dai dati Censis rileviamo che nella fascia 4-10 anni il 17,6% dei bambini usa regolarmente il cellulare, il 6,7% il pc fisso, il 24 % il portatile e il 32,7 % il tablet.Ā I risultati degli studi sugli effetti dellāuso della tecnologia nei bambini al momento attuale non sono sempre univoci e sono necessari ulteriori studi di approfondimento. Tuttavia ĆØ abbastanza consolidata lāidea che sia da evitarne lāuso al di sotto dei 2 anni e in modo estremamente limitato dai 2 ai 5 anni.
A fronte di effetti riconosciuti positivi del digitale, per esempio sullāapprendimento, sulle funzioni cognitive come memoria, percezione, capacitĆ di problem solving, si iniziano a delineare anche possibili effetti negativi.
Favorisce la sedentarietĆ , mentre i bambini hanno bisogno di muoversi, di sperimentare il movimento del proprio corpo nello spazio. Può produrre disturbi della vista, del sonno con difficoltĆ allāaddormentamento per la diffusa abitudine di usare il cellulare prima di addormentarsi o di notte. Lāuso massiccio del digitale potenzia il canale visivo, ma riduce la capacitĆ di ascolto, sottrae tempo alla Ā relazione con lāadulto con svantaggio nellāevoluzione Ā delle abilitĆ linguistiche, e priva i bambini dei momenti di attenzione condivisa con lāaltro e di reciprocitĆ sociale indispensabili per uno sviluppo armonico.
Lāaccesso rapido a molteplici informazioni, lāutilizzo immediato e intuitivo nella logica del ā tutto e subitoā riduce i tempi dellāattesa che implica la capacitĆ di gestire le proprie emozioni, le ansie e le paure, la curiositĆ , la ricerca, la lentezza, condizioni qualificanti nella costruzione del SĆ©.
Inoltre non bisogna dimenticare che il web non ĆØ un luogo sicuro per i bambini e i ragazzi , ma li espone a messaggi sommersi, a contenuti non adeguati per lāetĆ , a subire truffe o ricatti, a fare incontri virtuali pericolosi e non protetti che molto spesso non sono in grado di gestire, a subire minacce o ingiurie dai coetanei, pensiamo al cyberbullismo di cui la cronaca ormai frequentemente ci informa.
E ancora lāutilizzo sempre più diffuso di videogames con contenuti violenti può comportare per soggetti fragili una difficoltĆ nel differenziare fra reale e immaginario con conseguenze negative sul comportamento e la vita sociale.
RW: Lāessere connessi in rete, lo abbiamo visto anche durante il lockdown, ha anche i suoi lati positivi, perchĆ© ha permesso agli adolescenti di āsentirsiā quotidianamente con i propri compagni ed amici. Bloccare quindi lāaccesso a internet o social, anche tramite uno smartphone, può essere controproducente, ma cosa può fare un genitore per controllare il proprio figlio senza opprimerlo?
Mariarosa Ferrario: Lāemergenza Covid 19 ci ha messi tutti nella condizione di potenziare lāuso della tecnologia in tutti gliĀ ambienti di vita come modalitĆ di superare i limiti imposti dal lockdown scoprendoneĀ tutta la potenzialitĆ dāutilizzo anche in periodi al di fuori della crisi. Il lockdown ha consolidato lāiperconnessioneĀ non solo degli adolescenti,Ā che giĆ normalmente trascorrono molte ore connessi ma anche degli adulti , molti dediti allo smart working, o dei bambini per la didattica a distanza. CosƬ a fronte dei dati riferiti nel report dellāUNICEF in cuiĀ un terzo dei bambini nel mondo non sono stati in grado di accedere alla didattica a distanza , molti hanno aggiunto alle ore giĆ normalmente trascorse in rete quelle della didattica online. CertamenteĀ in particolare lo smartphone , diffuso in modo molto più capillare del computer nelle case,Ā ĆØ diventato uno strumento indispensabile per mantenere le relazioni a distanza, per i bambini vedere i propri insegnanti, i nonni , gli amici e i compagni, per gli adolescenti mantenere la rete amicale e il bisogno di relazioni sociali tipico dellāetĆ . I ragazzi con fragilitĆ sociale hanno anche vissuto meglio di altri il lockdown rimanendo in contatto , ma al tempo stesso sentendosi protetti a casa . Anche lāOMS ha rivalutato lāutilitĆ dei videogames come mezzo pensato per unire anzichĆ© isolare in periodo Covid promuovendo una campagna per restare a casa a giocare ai videogiochi da soli o insieme .Ā Quello che può succedere ĆØ quello che stiamo verificando ,che alcuni ragazzi hanno continuato a rimanere connessi per molte ore al giorno anche dopo il lockdown con difficoltĆ a ritornare ai ritmi antecedenti.
Non ĆØ facile per i genitori a volte trovare lineeĀ educative coerenti. La cosa principale ĆØ riattivare il dialogo con i figli , cercare il più possibile di comprendere come si svolge la loro vita online , arrivare ad un accordo su alcuni punti significativi come per esempio Ā evitare lāutilizzo a tavola, di notte, offrire delle alternative di occupazione del proprio tempo libero.
La rete ha un grande fascino ed ĆØ frequente che ragazzi/e si sentano āimmuniā, un poā onnipotenti ed esperti della navigazione digitale, spessoĀ convinti di poter essere āanonimi ā fruitori. Di fatto in internet quasi niente ĆØ segreto e le informazioni possono essere conservate moltoĀ a lungo. Per questo ĆØ importante diffondere una cultura della sicurezza online per un uso critico e consapevole degli strumenti digitali.
RW: Quali consigli darebbe ai genitori di ragazzi adolescenti per affrontare meglio lāargomento? Ā Quali segnali di disagio devono essere tenuti sotto controllo dai genitori?
Mariarosa Ferrario: Per gli adolescenti di oggi cresciuti in una realtĆ giĆ immersa nella tecnologia , il mondo virtuale ĆØ un luogo familiare dove coltivare relazioni, vivere esperienze, affrontare i compiti evolutivi connessi alla definizione dellāimmagine di sĆ© e alla nascita sociale. Il telefonino vissuto come un prolungamento del proprio corpo ĆØ anche un modo di sperimentare lāautonomia dai genitori pur rimanendo in contatto.
La prima cosa importante che mi sento di sottolineare ĆØ che il problema non ĆØ la tecnologia di per sĆ© , ma semmai lāuso improprio .
Oggi proprio perchĆ© lāuso della tecnologia ĆØ cosƬ diffusa e pervasiva diventa difficile per i genitori distinguere fra un uso fisiologico e una dimensione disfunzionale cosƬ come rilevare i segnali di disagio che possono emergereĀ in modo sommesso e per questo sottovalutati.
Ad esempio vanno tenuti in considerazione: cambiamenti nello stile di vita con diminuzione delle attivitĆ abituali e contestualmente aumento del tempo trascorso connessi alla rete, disinvestimento nello studio, irrequietezza, irritabilitĆ , cambiamenti dāumore, ansia, tratti depressivi, disturbi del sonno fino allāinversione dei ritmi sonno-veglia. In alcuni adolescenti il tempo trascorso collegati alla rete può arrivare a coprireĀ granĀ parte delleĀ loro giornate fino al ritiro sociale. Anche in questi casi il ritiro nella rete non ĆØ la causa, ma un segnale di disagio, un tentativo di lenire la sofferenza, di tenereĀ a distanza la relazione corporea con gli altri e il senso di inadeguatezza che neĀ deriva.
RW: in caso di problematiche legate allāutilizzo di internet o dei social network cosa può fare un genitore? Ā A chi può rivolgersi?
Mariarosa Ferrario: Lāutilizzo diĀ internet e dei social network, come abbiamo visto, può esporre bambini/e e ragazzi/e a rischi. Lo sguardo attento e non giudicante del genitore può aiutare i figli ad affrontare situazioni di difficoltĆ . Una delle funzioni importanti dei genitori ĆØ quello di proteggere e tutelare. Per esempio quando si viene a sapere che il proprio figlio/a sia vittima di manipolazione psicologica ( grooming), condivisione incontrollata di foto personali a sfondo sessualeĀ (sexting) , subisca insulti, minacce,Ā ingiurie (cyberbullismo), sia malauguratamenteĀ entrato a far parte del Ā gioco dāazzardo (gambling) etc.. In tutti questi casi i genitori devono prontamente rivolgersi alla Polizia Postale che ĆØ un reparto specializzato della Polizia di Stato con persone esperte che possono aiutare ad affrontare il problema. Ā Inoltre in queste situazioni o quando si notano segni di malessere, difficoltĆ a gestire lāuso della tecnologia fino quasi a una dipendenza (internet addiction ) ĆØ utile rivolgersi a specialisti dellāetĆ evolutiva ( psicologo, neuropsichiatra) che possano aiutare genitori e figli a riaprire la comunicazione, esplorare le dinamiche relazionali sottostanti, comprendere ed elaborare il disagio che ha generato dinamiche disfunzionali.
LāattivitĆ di prevenzione ĆØ sempre più importante dellāattivitĆ repressiva, una prevenzione partecipe che inizia precocemente in una dimensione educativa relazionale Ā che tenga conto dei bisogni affettivi, sociali, di conoscenza, nei diversi momenti della crescita.