Programmi di screening


In Italia la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori rientrano tra le prestazioni essenziali che devono essere garantite a tutti i cittadini. Tra le principali attivitĆ  di prevenzione vi sono i programmi di screening gratuiti che consistono nell’invitare gruppi di popolazioneĀ in fascia di etĆ  a maggior rischio di contrarre il cancro a sottoporsi a esami di prevenzione e di diagnosi precoce. Gli screening, quindi, permettono di individuare il tumore in fase iniziale, prima che si manifestino i sintomi, anticipando la diagnosi e intervenendo con maggiori probabilitĆ  di guarigione.

Il Servizio sanitario nazionale propone programmi di screeningĀ per la prevenzione dei tumori femminili del seno e collo dell’utero. Inoltre ĆØ garantito per tutti loĀ screeningĀ per il tumore del colon-retto.

Lo screening non è un solo test. È un percorso: organizza ciclicamente i test per le persone sane. Nel corso dei vari cicli trova le persone a rischio, e le accompagna fino a diagnosi e trattamento.

Regione Lombardia propone cinque tipi di screening:

  • per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero
  • per la diagnosi precoce dei tumori della mammella
  • per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto
  • per la diagnosi precoce del tumore della prostata
  • per la diagnosi precoce dell’Epatite C cronica da virus HCV

Da quando sono stati attivati i programmi di screening, questi tumori e le loro forme più aggressive sono meno frequenti e causano meno morti. Più persone partecipano ai programmi di screening, più sono grandi questi vantaggi.

ATS Insubria spedisce a casa per posta le lettere di invito per i test di screening. Se sei in etĆ  da screening e non hai ricevuto l’invito,Ā  contatta il Centro Screening di ATS Insubria via mail – centroscreening.varese@ats-insubria.itĀ  – per ricevere l’invito. Gli esami di screening sono gratuiti e non richiedono l’impegnativa del medico curante. Porta con te la tessera sanitaria e la lettera di invito.


I test per lo screening per il tumore del collo dell’utero sono il Pap-test ed il test per la ricerca del DNA del Papilloma virus – HPV-DNA test.

In Italia, attualmente, ilĀ carcinoma della cervice uterinaĀ rappresenta ilĀ quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anniĀ e complessivamente l’1,3% di tutti quelli diagnosticati.

Il tumore ĆØ causato da un’infezione da papilloma virus umano (HPV),Ā che si trasmette per via sessuale ed ĆØ molto frequente soprattutto nei giovani. La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente, quando invece l’infezione persiste nel tempo si formano lesioni nel tessuto del collo dell’utero che possono evolvere in cancro.

Le donne tra i 25 ed i 29 anni vengono invitate ad eseguire un Pap test ogni tre anni, le donne fra i 30 e i 64 anni vengono invitate ad eseguire un test HPV ogni cinque anni. L’invito ad aderire al programma sarĆ  esteso progressivamente a tutte le donne del target nei prossimi anni.

Dettagli e modalitĆ  di accesso disponibili sul sito di Regione Lombardia.


In Italia, il tumore alla mammella rappresenta quasi un terzo di tutte le diagnosi tumorali che colpiscono le donne, essendo la forma più frequente.Ā L’incidenza, ovvero le nuove diagnosi annuali, da diversi anni ĆØ stabile, mentre la mortalitĆ  mostra, dalla fine degli anni ’90 ad oggi, una moderata ma continua tendenza alla diminuzione, attribuibile sia alla diagnosi precoce che al miglioramento delle cure.

La finalitĆ  del programma di screening mammografico ĆØ diĀ diminuire la mortalitĆ Ā per questo tumore, oltre cheĀ aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualitĆ  della vita delle persone che ne sono affette.

Consiste in una mammografia offerta alle donne tra i 50 e i 74 anni che non presentano sintomi di malattia ma che
per l’etĆ  sono considerate a maggior rischio di sviluppare il tumore; va ripetuto ogni due anni perchĆ© ĆØ l’intervallo di tempo considerato più sicuro per proteggersi adeguatamente.

Info utili qui.


Il carcinoma colon rettale Ć© un tumore che colpisce l’ultima parte dell’intestino. In Italia ĆØ al secondo posto come frequenza (13%) e mortalitĆ  (11%), tra le malattie tumorali che colpiscono la popolazione. La sopravvivenza ĆØ in aumento e l’incidenza, cioĆØ le nuove diagnosi annuali, dopo un picco nel 2007 tende a calare anche grazie ai programmi di screening che intercettano le lesioni pre-cancerose (adenomi).

La finalitĆ  del programma di screening colon rettale ĆØ quindi diĀ diminuire l’incidenza e la mortalitĆ Ā per questo tumore, oltre cheĀ aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualitĆ  della vitaĀ delle persone che ne sono affette.

Lo screening del carcinoma colon rettale si attua tramite la ricerca nelle feci del sangue occulto (non visibile ad occhio nudo), la cui presenza ĆØ meritevole di approfondimento diagnostico, di norma attraverso una colonscopia. Donne e uomini tra i 50 ed i 74 anni vengono invitati ad eseguire un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni.

Ulteriori dettagli utili sul sito di ATS Insubria.


IlĀ tumore della prostataĀ ĆØ il tumore più frequente nell’uomo:Ā in Italia rappresenta quasi il 20% di tutte le neoplasie che colpiscono gli ultracinquantenni.

Le cause del tumore ad oggi sono sconosciute, tuttavia possono essere individuati alcuniĀ fattori di rischioĀ in grado di favorirne l’insorgenza:

  • EtĆ : il rischio di malattia aumenta con l’avanzare dell’etĆ .
  • Storia familiare: il padre o un fratello con una storia clinica di tumore della prostata.
  • Dieta: alcuni studi suggeriscono che gli uomini che seguono una dieta ricca di grassi animali o carne potrebbero essere più esposti e, allo stesso modo, uomini che seguono una dieta ricca di frutta e verdura sembrerebbero meno a rischio.
  • Fattori genetici e ormonali: mutazioni di alcuni geni come BRCA1 e BRCA2 o HPC1,Ā rilevate con maggiore frequenza nei soggetti di etĆ  < 55 anni.

La comparsa di disturbi urinari nell’uomo in fase di minzione può più comunemente essere correlata ad una iperplasia prostatica benigna non tumorale. In ogni caso ĆØ importante che tutti gli uomini, in particolare se over 50 anni, riferiscano tempestivamente al proprio medico l’insorgenza di eventuali sintomi per avviare un percorso diagnostico appropriato.

Regione Lombardia,Ā a partire dal mese di novembre 2024,Ā ha avviato un programma di screening gratuito, tutte le informazioni qui.


L’Epatite C cronica da HCV ĆØ un’infezione che non dĆ  sintomi, ma ĆØ la principale causa di cirrosi e cancro del fegato in Italia.
Fino al 2015, in Italia moriva 1 persona ogni 30 minuti per le conseguenze di questa patologia. Si calcola che nel nostro Paese circa tra l’1% e l’1,5% della popolazione ne sia affetta; in Lombardia si stima che circa 150.000 persone presentino l’infezione da HCV.

Molti di questi casi però rimangono non diagnosticati. Oggi, fortunatamente, sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre del 95% dei casi, con scarsi effetti collaterali.

Per poter effettuare una diagnosi precoce e intervenire tempestivamente contro questa infezione, il Ministero della Salute ha promosso una campagna diĀ screening per Epatite CĀ in tutti iĀ soggetti nati tra il 1969 e il 1989, che non hanno mai assunto farmaci orali di ultima generazione per il trattamento dell’Epatite (disponibili dal 2015) a cui Regione Lombardia ha
aderito.

Per questo, ai cittadini che accedono ai Punti Prelievo e ai pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, viene proposto lo screening qualora rientrino nelle categorie previste (nati tra il 1969 e il 1989, che non hanno mai assunto i farmaci di cui sopra).

Per maggiori informazioni consultare il sito diĀ Regione Lombardia

HCV Informativa multilingua

Ulteriori informazioni sullo screening gratuito per l’HCV



Per sapere dove trovare questo servizio, consulta la pagina dedicata alle nostre Case di ComunitĆ .